Le difficoltà della vita rafforzano il carattere!?

Sarebbe veramente interessante sapere chi ha inventato questa affermazione. Sapere chi ha pensato di ipotizzare una cosa così poco corrispondente a quella che è, invece, l’esperienza che ognuno può aver fatto personalmente o averla perlomeno personalmente constatata osservando amici, parenti o conoscenti incappati in esperienze negative che invece che rafforzarne il carattere, consolidarne gli sforzi e i comportamenti li hanno al contrario abbattuti, umiliati e spesso colpiti nella loro autostima e nella loro capacità di “sopravvivenza”.

Come si evince dunque da queste prime osservazioni noi non siamo tra quelli che credono a quanto indicato nel titolo di questo scritto. Anzi possiamo tranquillamente affermare con convinzione sia sulla base delle esperienze personali che di quelle professionali che le difficoltà della vita complicano e di molto il suo corretto ed equilibrato percorso riempiendolo di sbarramenti, trabocchetti, colpi bassi e difficoltà.

Dunque perché mai c’è questo mito? Perché si è voluto “imbrogliare” così pesantemente le carte?

Lo so che a fare così sbaglio ma………

Accade molto spesso che una persona che ha un determinato comportamento si renda conto, razionalmente, che quel modo di fare non va bene. Per questo è in grado di dirsi che è consapevole di sbagliare ma………….

A questo ma possono far seguito varie altre affermazioni diverse tra loro ma fondamentalmente legate da un vincolo. Questo vincolo è che la persona non riesce a non fare quella determinata cosa, non riesce a non comportarsi in quel determinato modo. E’ bloccato in quel meccanismo.

La persona può dunque dire sia a se stesso che agli altri:

  • so che a fare così sbaglio ma sono fatto così

  • so che a fare così sbaglio ma non riesco a fare diversamente

  • so che a fare così sbaglio ma è il meglio che so fare

  • so che a fare così sbaglio ma cambiare sarebbe peggio

  • so che a fare così sbaglio ma in fondo non è così grave

  • ecc. ecc. ecc.

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Sto male ma sono fatto così, anche lo zio Piero era come me

Quando una persona vive delle situazioni esistenziali negative, quando sta male psicologicamente e il suo stato emotivo e affettivo costituisce una sofferenza, quando alcuni suoi comportamenti gli risultano insoddisfacenti o sbagliati e controproducenti si interroga. Una prima e immediata risposta è : “io sono fatto così”. Con questa risposta l’individuo “spiega” a se e agli altri i motivi delle sue condizioni psichiche e dei suoi comportamenti. Tale affermazione: “sono fatto così” è spesso seguita da altre che tendono a confermarla e che possono essere: ”anche lo zio Piero era come me e mi hanno sempre detto che assomiglio a lui” oppure “dunque non ci posso fare nulla”.

Accade tuttavia altrettanto spesso che la persona stessa si renda conto che tale prima risposta è insufficiente o quanto meno poco utile. E che anche altri: familiari, amici, colleghi di lavoro, ecc. mettano in dubbio tale valutazione e passino a invitare, spronare, rimproverare il soggetto per il suo immobilismo invitandolo a cambiare.

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