Il bullismo è un insieme di comportamenti violenti che un singolo o un gruppo mette in atto contro uno o più coetanei, in genere in ambito scolastico. Tali comportamenti si manifestano o sul piano verbale o attraverso comportamenti aggressivi o anche tramite atteggiamenti tendenti ad escludere la loro vittima dalla comunità di appartenenza. Oggi si parla soprattutto di bullismo scolastico ma tale insieme di comportamenti è presente anche in altri ambiti di socializzazione quali i gruppi di quartiere, gruppi sportivi, ecc.
Il bullismo è particolarmente negativo ed esecrabile perché rappresenta forme di violenza e di prevaricazione di uno o più soggetti “forti” contro uno o più soggetti in una condizione di debolezza e di fragilità.
Negli ultimi anni con la diffusione dei telefoni cellulari, di internet e dei social network oltre alle forme tradizionali di bullismo si è diffuso ed è in grande espansione il cosiddetto cyber bullismo. Si tratta di messaggi, invio di fotografie, notizie spesso false e tendenziose che hanno la finalità di escludere la vittima dai gruppi dei pari o di metterla in cattiva luce e in una posizione di inferiorità.
Tenuto conto della importanza che i nuovi sistemi di informazione e comunicazione hanno sui ragazzi e sui giovani questo tipo di attività è particolarmente grave e allarmante.
Ci sono alcuni cambiamenti importanti relativi a coloro che esprimono comportamenti da bullo rispetto al passato, anche recente. Se infatti forme di aggressione fisica e verbale sono sempre esistite nelle comunità specialmente giovanili (si pensi anche alle forme di prevaricazione fisica e psichica nelle comunità militari di tutti i tempi!) spesso tali atteggiamenti e comportamenti erano messi in atto dagli elementi peggiori del gruppo che trovavano la loro sola possibilità di “emergere” e di acquisire un ruolo nel gruppo attraverso tali comportamenti negativi. Ebbene oggi assistiamo a comportamenti da bullo agiti anche da ragazzi di quella che un tempo era una “buona famiglia”. Costoro evidentemente manifestano tramite tali comportamenti problemi di identità e di sicurezza sul piano psicologico che sono solo mascherati dall’appartenere a gruppi sociali ed economici privilegiati.
Gli effetti del bullismo sulla vittima sono particolarmente gravi sul piano delle conseguenze psichiche che comportano perché la vittima, specialmente se esclusa o anche emarginata dal gruppo, vive delle esperienze di umiliazione e di esclusione con gravi conseguenze sulla propria identità e autostima. Spesso tali dolorosi vissuti spingono la vittima a cercare di farsi accettare dagli aggressori con regalie o comportamenti umilianti ma ciò non porta mai ad una cessazione delle aggressioni, anzi spesso le alimenta.
In altri casi anche le reazioni aggressive della vittima contro i bulli non sono efficaci perché il soggetto è in genere solo ed isolato contro un insieme di soggetti più numerosi e dunque più forti. In ogni caso, a nostro parere, atteggiamenti difensivi espressi in forme attive sono da preferire rispetto alla accettazione passiva delle angherie perché, al di là dei risultati immediati, permettono comunque alla vittima di non sentirsi totalmente impotente ma gli danno la sensazione di aver agito comportamenti difensivi della propria persona e dei propri diritti.
In ogni caso la vittima dovrebbe non tacere le aggressioni subite e comunicarle innanzitutto ai propri familiari ma anche agli adulti dei gruppi frequentati. In casi particolari non è da escludere il ricorso alle Forze dell’Ordine quando gli altri sistemi di difesa non sono risultati efficaci e risolutivi.
Oltre a parlare di ciò che subisce, la vittima del bullo dovrebbe cercare di non restare da sola ma allearsi con qualcuno del suo gruppo o della sua classe perché l’isolamento aiuta fortemente gli aggressori.
Il ruolo dei familiari è fondamentale per aiutare la vittima a “salvarsi” sia sul piano psicologico che concreto. Sentire che i genitori e gli eventuali fratelli/sorelle sono protettivi è di fondamentale importanza per non perdere il proprio ruolo e la propria autostima e per continuare a sentirsi di valere.
Allo stesso modo è di fondamentale importanza il ruolo degli insegnanti, allenatori, animatori dei gruppi in cui si manifestano comportamenti di bullismo perché una precisa presa di posizione e una difesa chiara e netta delle regole, della giustizia e della convivenza sono alla base di qualsiasi discorso educativo e aiutano a crescere non solo le vittime ma anche gli aggressori che potranno capire, se ce ne saranno le condizioni, la gravità dei loro comportamenti e porvi così rimedio.