Depressione nell’anziano psicologo Sassuolo

Cos’è la depressione nell’anziano?  Come si manifesta?

depressione anzianoLa condizione psichica dell’anziano è un argomento poco studiato nella letteratura psicologica. Se facciamo riferimento alle età della vita è certamente vero che gli studi psicologici si sono tradizionalmente interessati  di infanzia e di adolescenza e in misura minore di età adulta. Sono altrettanto noti e numerosi gli studi sulla famiglia e sulla coppia.

Ormai però gli anziani sono al centro della società per molti e importanti motivi. Sono sempre più numerosi, sono spesso in buona salute e ancora attivi sia sul piano lavorativo che del tempo libero, del volontariato, del sostegno ai figli e ai nipoti, ecc. Sono ormai diventati un target specifico per tante attività e trovano sul mercato prodotti specifici per l’età anziana che solo qualche decennio fa’ era inimmaginabile anche solo pensare. Ci sono dunque sempre più anziani attivi e partecipi della vita sociale ed economica ma stanno anche emergendo alcune sofferenze specifiche legate proprio alla condizione di anziano che qui proveremo a definire.

Origini psicologiche nella depressione dell’anziano

In realtà l’aspetto depressivo è il substrato di fondo delle sofferenze psichiche dell’anziano che non si manifestano solo con specifici condizioni depressive ma che si esprimono anche come manifestazioni di somatizzazione dell’ansia, di crisi di “identità”, di malinconia per le condizioni passate, di insofferenza per gli acciacchi e le malattie, di timore per il futuro proprio e dei propri familiari. Rispetto ai familiari non si fa riferimento solo al coniuge e alle sue condizioni psicofisiche ma anche e soprattutto alle condizioni precarie dei figli che essi vedono spesso più in pericolo di se stessi alla loro età e con meno certezze e sicurezze per il futuro.

Queste condizioni di disagio sono oggettive:

–          l’incedere dell’età con gli acciacchi e le limitazioni che ciò comporta su tutti i piani della vita, dei comportamenti , delle abitudini, ecc.

–          le paure e le ansie legate alle sicurezze personali  anche di tipo economico

–          il timore per i familiari e in specifico per i figli relativamente alle prospettive di lavoro e di carriera

–          il contesto sociale ed economico che rimanda una situazione di malessere, insicurezza, precarietà e sfiducia come mai si era visto negli ultimi decenni

ma debbono essere interpretate alla luce della storia personale del singolo individuo che a seconda delle proprie caratteristiche individuali si collocherà, a parità di condizioni oggettive di difficoltà, in una dimensione di maggiore o minore preoccupazione e sofferenza personali.

Depressione nell’anziano: come si manifesta?

Tutte queste situazioni portano a molte e diverse manifestazioni di sofferenza psicologica che possiamo però ricondurre ad una unica condizione di base comune: una condizione depressiva. Intendendo per condizione depressiva quella serie di emozioni e comportamenti che sono caratterizzati da diminuzione della voglia di fare, aumento della paura del futuro, maggiore isolamento e chiusura, assenza o diminuzione di iniziativa, comportamenti aggressivi e di fastidio, ecc.

La maggior parte degli anziani che vivono situazioni di questo tipo provano a sopportare e a “farsene una ragione”. In fondo è ciò che molti di loro hanno imparato nella vita : a sopravvivere, a guardare avanti. Il fatto è che ad una certa età ciò può diventare particolarmente doloroso e pesante.

Allora, nonostante che per quelle generazioni la cura psicologica di sé sia qualcosa di lontano e di fastidioso, può invece essere utile cominciare a mettere in conto, soprattutto da parte dei familiari più attenti, che forse una valutazione e un sostegno  psicologico non sono da escludere e anzi possono rappresentare una buona soluzione per il disagio manifestato. Il chiedere un aiuto psicologico può dunque rappresentare non solo una risposta al proprio malessere ma anche, nello stesso tempo, un segno di valere ancora, di essere ancora importanti e meritevoli. Insomma di essere anziani ma non “da buttare”.