Sarebbe veramente interessante sapere chi ha inventato questa affermazione. Sapere chi ha pensato di ipotizzare una cosa così poco corrispondente a quella che è, invece, l’esperienza che ognuno può aver fatto personalmente o averla perlomeno personalmente constatata osservando amici, parenti o conoscenti incappati in esperienze negative che invece che rafforzarne il carattere, consolidarne gli sforzi e i comportamenti li hanno al contrario abbattuti, umiliati e spesso colpiti nella loro autostima e nella loro capacità di “sopravvivenza”.
Come si evince dunque da queste prime osservazioni noi non siamo tra quelli che credono a quanto indicato nel titolo di questo scritto. Anzi possiamo tranquillamente affermare con convinzione sia sulla base delle esperienze personali che di quelle professionali che le difficoltà della vita complicano e di molto il suo corretto ed equilibrato percorso riempiendolo di sbarramenti, trabocchetti, colpi bassi e difficoltà.
Dunque perché mai c’è questo mito? Perché si è voluto “imbrogliare” così pesantemente le carte?
Altra riflessione: ma se questa affermazione non è generalizzabile c’è almeno qualcuno che abbia trovato un rafforzamento del proprio carattere a seguito delle difficoltà che la vita gli ha riservato? Beh! In effetti possiamo concedere che qualcuno, non molti, c’è. Ma è necessario aggiungere immediatamente una precisazione, anzi parecchie precisazioni e distinguo che possano spiegare meglio a chi facciamo riferimento e in quali condizioni, dopo aver superato le difficoltà, la persona si sente più forte e determinata.
È bene precisare dunque che, a nostro avviso, non sono tanto le difficoltà a costituire una causa per un rafforzamento del carattere ma piuttosto le risorse a cui l’individuo ha attinto per superarle (quelle difficoltà) che rappresentano la vera causa che ha permesso di affrontare positivamente gli scogli della vita. E’ dunque ciò che viene chiamato resilienza, cioè i meccanismi di difesa positivi messi in gioco, che hanno costituito la sostanza di ciò che ha permesso di superare le difficoltà.
Le difficoltà, come tali, restano dunque degli elementi quasi sempre inevitabili ma che non rafforzano niente. Ciò che rafforza è rappresentato dai valori e dalle sicurezze a cui la persona può accedere e su cui poggiare la propria convinzione di potercela fare.
Nelle difficoltà, questo invece si può dire con chiarezza, queste basi di sicurezza o di residua fiducia in sé trovano certamente l’occasione per esprimersi e per rivelarsi. Se però tali basi non ci sono non le creano di certo le difficoltà: queste possono solo complicare i percorsi che in generale sono già assai complicati di per sé.
Dunque si potrebbe concludere dicendo che dopo aver superato delle difficoltà attraverso le risorse che costui aveva a disposizione oppure appoggiandosi a qualcuno il soggetto in questione può dire di avercela fatta e sentirsi di conseguenza più sicuro e più forte. Questa soddisfazione tuttavia deve essere correttamente attribuita alle sue risorse e riserve psichiche e comportamentali e non certamente alle difficoltà che semplicemente hanno rappresentato l’occasione affinché quelle risorse si manifestassero.
Negli altri casi, quando cioè le risorse personali sono carenti o insufficienti rispetto al compito che deve essere affrontato, è molto facile che la persona vada in crisi, si ritrovi in difficoltà e in ansia e sperimenti il senso della delusione, dell’isolamento e della sconfitta di fronte agli eventi negativi che lo hanno colpito.
In questi casi, purtroppo numerosi, sarebbe molto utile non limitarsi a vivere la pena e la sofferenza della sconfitta ma trovare il coraggio di reagire facendosi aiutare e chiedendo aiuto e sostegno per imparare nuovi modelli di azione e di comportamento più efficaci ed adeguati e allo stesso tempo per rafforzarsi psicologicamente per essere pronti per le difficoltà future.