Accade molto spesso che una persona che ha un determinato comportamento si renda conto, razionalmente, che quel modo di fare non va bene. Per questo è in grado di dirsi che è consapevole di sbagliare ma………….A questo ma possono far seguito varie altre affermazioni diverse tra loro ma fondamentalmente legate da un vincolo. Questo vincolo è che la persona non riesce a non fare quella determinata cosa, non riesce a non comportarsi in quel determinato modo. E’ bloccato in quel meccanismo.
La persona può dunque dire sia a se stesso che agli altri:
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so che a fare così sbaglio ma sono fatto così
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so che a fare così sbaglio ma non riesco a fare diversamente
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so che a fare così sbaglio ma è il meglio che so fare
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so che a fare così sbaglio ma cambiare sarebbe peggio
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so che a fare così sbaglio ma in fondo non è così grave
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ecc. ecc. ecc.
Se pensiamo a comportamenti concreti possiamo pensare a una persona che accetta delle relazioni in cui egli/ella si trova in una posizione che lo fa star male. Per es. accetta di essere poco considerato sul lavoro magari da chi fa meno di lui e meno bene. Oppure accetta di essere trattato male dal coniuge ma non ha il coraggio,( la forza, la voglia, il desiderio, la volontà) di discutere di tale relazione e di chiedere di cambiarla.
Oppure possiamo pensare a qualcuno che mangia troppo, sta diventando obeso, sente che la cosa lo umilia e lo mette in cattiva luce sia nei confronti di se stesso che degli altri ma non si decide a fare nulla.
Un altro esempio è quello di una persona che cerca la perfezione, che vuole fare tutte le cose bene e nel tempo giusto, che si sacrifica e si ammazza di lavoro e di fatica rendendosi conto che nessuno glielo sta chiedendo ma non riesce a interrompere questo comportamento.
Questi tipi di comportamento si caratterizzano per quello che Freud chiamava “ Coazione a ripetere al di là del principio del piacere”.