Una delle cose principali che riteniamo ognuno di noi dovrebbe imparare e conoscere bene è a darsi il permesso di ascoltare le sue emozioni, i suoi sentimenti e a fidarsi di se stesso.
Dunque se una mamma o un papà non ritengono corretto e possibile che un figlio faccia, ad una determinata età, una certa cosa, o il ragazzo porta argomenti nuovi e convincenti, tali da permettere ai genitori di cambiare idea oppure, a nostro avviso, è essenziale che il genitore ascolti il proprio “istinto”.
Ovviamente se il figlio informa e produce elementi informativi utili a spiegare, rassicurare e tranquillizzare che quella determinata cosa è possibile, è molto importante che i genitori sappiano essere aperti e accoglienti e quindi disposti a cambiare opinione. Infatti cambiare idea, quando la cosa appare fondata sulla riflessione e non semplicemente dovuta alla insistenza o al ricatto affettivo o alla minaccia, è segno di intelligenza e maturità.
Negli altri casi il genitore che sperimenta l’esperienza di sentirsi accusare di essere non moderno, antiquato e altre espressioni del genere, mostra capacità di guida e di protezione se, dopo aver spiegato le proprie motivazioni e aver chiesto al figlio le sue ragioni, mantiene la sua linea di condotta.
Ammesso anche che la decisione del genitore possa essere considerata “antiquata” resterà comunque l’acquisizione di un buon metodo di confronto e di relazione tra genitore e figlio. Un metodo che prevede che ci si confronti, che si portino le proprie ragioni, che si aumentino le proprie conoscenze sul tema in discussione ma che poi però lascia all’adulto, che è adulto apposta, il compito di decidere e di assumere le proprie responsabilità nel guidare il figlio/a nel suo percorso di crescita.