Sto male ma sono fatto così, anche lo zio Piero era come me. Cosa può fare la psicologia e la psicoterapia in questi casi?
Quando una persona vive delle situazioni esistenziali negative, quando sta male psicologicamente e il suo stato emotivo e affettivo costituisce una sofferenza, quando alcuni suoi comportamenti gli risultano insoddisfacenti o sbagliati e controproducenti si interroga. Una prima e immediata risposta è : “io sono fatto così”. Con questa risposta l’individuo “spiega” a se e agli altri i motivi delle sue condizioni psichiche e dei suoi comportamenti. Tale affermazione: “sono fatto così” è spesso seguita da altre che tendono a confermarla come per esempio: “dunque non ci posso fare nulla”.
Accade tuttavia altrettanto spesso che la persona stessa si renda conto che tale prima risposta è insufficiente o quanto meno poco utile.
Tale sensazione è spesso confermata e rafforzata da familiari e amici che valutano appunto la persona “fatta così” dando quindi un valore assoluto e sostanziale a una condizione che è invece il prodotto di apprendimenti emotivi, affettivi e identitari.
Allo stesso modo può capitare invece che in altre situazioni siano proprio i familiari, gli amici, qualche collega di lavoro che mettano in dubbio tale valutazione e passino a invitare, spronare, rimproverare il soggetto per il suo immobilismo invitandolo a cambiare.