Premessa: In alcuni ambienti di lavoro si vivono situazioni difficili, stressanti, a volte così dolorose da sopportare che creano negli operatori condizioni di grave malessere personale e di gruppo. Queste situazioni portano a una diminuzione certa della qualità e della quantità del lavoro e a volte al burn out di alcuni operatori.

Tuttavia queste stesse situazioni non sempre  sono facilmente identificabili e definibili e dunque comportano una evidente difficoltà nella dirigenza o anche negli operatori stessi a scegliere un modello di soluzione del problema  piuttosto che un altro.

Altre volte gli elementi essenziali del disagio appaiono chiari ad alcuni ma non sono condivisi da altri  e qualsiasi decisione si assuma per intervenire sulla situazione può essere messa in discussione da chi non è d’accordo e di conseguenza rischia di non produrre alcun effetto positivo ma, al contrario, di peggiorare la situazione.

In questi casi è molto utile e a volte indispensabile fare una operazione di chiarezza che coinvolta tutti gli attori interessati nella definizione del problema e nella identificazione dei metodi per porvi rimedio. In questo modo nessuno potrà così dire che le strade scelte per migliorare la situazione del  gruppo sono inutili perché cadute dall’alto o mal scelte. La “diagnosi” e la “terapia” sono state infatti definite e condivise.

Il metodo per ottenere tali obiettivi è il focus group.

Cos’è e come si realizza un focus group?

Il focus group è una modalità di indagine che utilizza il gruppo per raccogliere dati riguardo ad un argomento specifico (appunto focalizzante). Questo strumento ha l’obiettivo di creare uno spazio e un tempo dedicato in cui i partecipanti riescano a far emergere esperienze, vissuti, pareri, opinioni, idee sull’argomento da trattare: il gruppo allora diventa fondamentale e stimolante per l’espressione di questi processi in un contesto che sia di condivisione e in cui l’importante sia proprio la raccolta del loro punto di vista.

I focus group sono particolarmente utilizzati e sfruttati in contesti sociali nei quali si vogliano realizzare degli interventi: in questo caso risulta di fondamentale importanza coinvolgere gli individui appartenenti a quel determinato contesto sociale per far sì che costruiscano loro in prima persona e che si sentano partecipi e attivi costruttori dei cambiamenti fornendo idee, suggerimenti, punti limiti e punti di forza del passato e del presente in modo da riuscire a progettare meglio il futuro.

Corrao (2000) definisce proprio il focus group come “una tecnica di rilevazione nella ricerca sociale, basata sulla discussione tra un piccolo gruppo di persone, alla presenza di uno o più moderatori, focalizzata su un argomento che si vuole indagare in profondità”. L’incontro prevede la partecipazione di un minimo di otto a un massimo di 12-15 partecipanti e dura un massimo di 2 ore; prevede la presenza di un conduttore che definisce il tema su cui confrontarsi e di un osservatore che prende nota degli accadimenti durante la seduta. L’incontro viene solitamente registrato proprio perché quello che interessa sono i contributi specifici di ogni partecipante e non l’interpretazione degli stessi da parte dei conduttori. In questo specifico contesto sarebbe interessante cercare di capire:

  • qual è l’identità del servizio che è stata fino ad ora trasmessa rapportandola all’identità che gli operatori pensano invece dovrebbe avere.
  • quali sono le principali problematiche che gli operatori identificano come inficianti il buon funzionamento del servizio e quindi le modalità operative inadeguate e per quali ragioni gli operatori le identificano come disfunzionali.
  • quali sono invece le buone pratiche esercitate e quindi “da salvare” e di conseguenza,come si dovrebbe lavorare secondo gli operatori
  • di quale messaggio si dovrebbe far promotore il servizio e quindi dovrebbe essere trasmesso all’utenza

Una volta elaborati i dati emersi da questo focus è essenziale   rincontrare gli operatori partecipanti per dare loro una restituzione dei concetti e delle idee rappresentate, porre a verifica quanto emerso e approfondire gli aspetti che sono stati sottolineati con più forza. A questo punto si traggono le conseguenze da quanto emerso attraverso la proposizione di iniziative organizzative e/o formative che vadano nella direzione di rispondere ai bisogni manifestati dai componenti del gruppo.