La comunicazione è una delle principali attività umane. Senza comunicazione non esisterebbe alcun sistema sociale, familiare, lavorativo, politico, ecc.

Tutti esistono perché comunicano.

Ognuno di noi è immerso e coinvolto in molti e diversi sistemi comunicativi.

Comunicare è dunque qualcosa di comune, quotidiano, continuo.

Sembra dunque, a prima vista, che si tratti di una attività semplice e normale. E in fondo è così…… ma tuttavia comunicare è una attività complessa, delicata e piena di insidie.

Nella comunicazione e a proposito della comunicazione nascono incomprensioni, dubbi, confusioni, ecc. che danno origine a molte delle ansie e dei malesseri della vita familiare, sociale e lavorativa.

Ma dunque che cosa è la comunicazione? E’ possibile analizzarla per capirsi di più? Per capire non solo come nella comunicazione si comportano gli altri ma soprattutto analizzare e capire come ci comportiamo noi? Perché è da qui che possiamo e dobbiamo partire. Perché è soprattutto capendo e modificando le nostre modalità di comunicare, cioè di rapportarci e metterci in relazione con gli altri che possiamo migliorare le nostre interazioni diminuendo le incomprensioni ma soprattutto definendo meglio i contesti che ci vedono coinvolti.

Un dato generale è che quando si comunica si mettono in gioco molti elementi che fondamentalmente possiamo suddividere in due grandi categorie:

  • i contenuti della comunicazione. Intendiamo per contenuti gli argomenti, i dati, le informazioni, e così via che sono oggetto e motivo della comunicazione
  • le relazioni tra i comunicanti. Si intende con ciò i rapporti, i ruoli, le gerarchie, gli interessi, ecc. che i partecipanti al sistema che si relaziona mettono in gioco.

Questo secondo aspetto è essenziale perché è su di esso che nascono le incomprensioni più comuni ma anche le più pericolose perché creano le incomprensioni, le confusioni, le ansie e le frustrazioni di cui si diceva sopra.

Certo ci sono incomprensioni anche sui contenuti, sul linguaggio, sulle eventuali complessità degli argomenti. Ma su ciò, se c’è un buon clima e una relazione interpersonale corretta, ci si mette d’accordo, ci si spiega, si ripetono le informazioni e le spiegazioni. Anche quando accade che non ci si intende sul contenuto o non si è d’accordo su di esso gli interlocutori in genere non si arrabbiano, non aumentano l’aggressività reciproca, non rompono i rapporti, ecc. Prendono atto che la pensano diversamente.

Nel caso invece le incomprensioni concernano i rapporti e la relazione interpersonale ciò è causa di grande ansia, aumento della aggressività e della insicurezza e può causare crisi della idea di sé, della propria autostima, ecc. Ciò ha come inevitabile effetto la crisi della relazione con conseguenti giudizi negativi sul proprio interlocutore ma anche, spesso, come detto in precedenza, con crisi della propria idea di sé.

Mettersi in relazione con altri, siano essi dei familiari, dei colleghi di lavoro, degli interlocutori occasionali o delle persone con cui si interagisce per qualsiasi transazione commerciale, culturale, amministrativa ecc. è dunque una attività complessa e multi fattoriale.

Quando comunichiamo, e questo sappiamo che avviene sempre all’interno di un contesto relazionale anche quando pensiamo di non stare comunicando, noi esprimiamo in parte noi stessi. Diciamo agli altri chi siamo, quali sono le nostre caratteristiche, le nostre paure, sicurezze e insicurezze e a volte ci dotiamo di maschere (di cui siamo più o meno consapevoli) che ci aiutano e/o ci disturbano nel gioco comunicativo.

Tenuto conto di quanto detto siamo convinti che sia molto importante, soprattutto nelle organizzazioni di lavoro, fare la massima attenzione alle modalità comunicative che caratterizzano quel particolare ambiente. E fare attenzione a tutti i tipi di comunicazione : quelle tra colleghi di pari grado, quelle tra personale con posizioni organizzative e gerarchiche diverse, quelle definite da ruoli e compiti ma anche quelle spontanee e occasionali.

E soprattutto riteniamo sia importante che soprattutto i quadri, i coordinatori, i responsabili, tutti cioè coloro che ricoprono posizioni di rilievo nelle organizzazioni, siano particolarmente attenti e competenti sulla comunicazione. Perché lo stile e il clima comunicativo viene spesso dettato dai leaders che, a diverso titolo, esercitano il loro ruolo e la loro leadership nella organizzazione.

Il nostro studio è in grado di offrire progetti formativi e di supervisione nel campo della comunicazione e delle relazioni umane attraverso personale specializzato e appositamente formato sia sul piano culturale e scientifico che su quello della formazione psicologica personale.