In qualsiasi organizzazione la gestione delle risorse umane è un problema fondamentale. Sia perché una buona gestione del personale rappresenta un grande vantaggio sul piano dell’efficienza e della economicità sia perché un buon clima relazionale rappresenta la condizione essenziale per una valorizzazione del personale sul versante della creatività e della capacità di innovazione.

Tutto questo, si badi bene, senza alcun costo aggiuntivo che non sia quello della formazione. Traducendo in risorse si può dire che un buon utilizzo del personale permette di acquisire un aumento progressivo della produttività con la costanza della spesa.

Allo stesso modo possiamo affermare che un cattivo utilizzo delle persone, un clima lavorativo negativo, relazioni umane difficili, incomprensioni, ecc. producono all’inizio demotivazione e disinteresse, successivamente ansia e malessere fino a conseguenze più gravi come assenteismo e burn out.

 Nonostante spesso si ritenga vero il contrario queste riflessioni valgono soprattutto per le figure apicali le quali non solo non sono esenti da quanto affermato ma, ancor più, amplificano il loro malessere sia verso i collaboratori sia in generale nell’organizzazione alla quale partecipano con posizioni importanti.

L’ipotesi di fondo di questo progetto di formazione nasce dalla idea che le organizzazioni funzionano secondo diversi e complessi meccanismi. Meccanismi “razionali” e “scientifici” ma anche meccanismi “psicologici”. Per di più, quando si tratta di questi ultimi, spesso inconsci.

Se si migliora la comunicazione interpersonale all’interno della organizzazione riuscendo anche, in alcuni punti o in particolari gruppi della stessa, a cogliere e far emergere, liberamente e volontariamente, gli investimenti emotivi di ciascuno, siamo sicuri che il clima generale del sistema ne trarrà benefici così come ne trarranno benefici i singoli componenti del gruppo coinvolto.

 Il progetto che si propone di attuare è dunque un progetto di formazione del personale, opportunamente scelto secondo criteri che andranno definiti volta per volta e che dipenderanno dal tipo di organizzazione, che parta dai problemi evidenziati e che poi li analizzi utilizzando strumenti di analisi della struttura dell’organizzazione, delle relazioni effettive tra le persone, dei ruoli e delle funzioni di ognuno.