Per molti operatori dei servizi di assistenza, cura, riabilitazione il tema della morte del paziente sta diventando un argomento di confronto regolare e quotidiano. Pensiamo agli operatori sanitari dei servizi di oncologia, di lungodegenza e riabilitazione o di terapia intensiva e, allo stesso tempo, ai servizi di accoglienza per anziani non autosufficienti.
L’attività che si esplica in questi servizi e strutture è una attività rivolta a persone in gravissime condizioni sanitarie o in età talmente avanzata che la speranza di vita si proietta in un futuro a volte non lontanissimo.
I servizi e le strutture socio sanitarie sono pertanto nella condizione di dover affrontare non solo i normali compiti legati alle diverse professionalità e pratiche professionali ma anche e, direi, soprattutto, il tema della fine della vita. Questa eventualità inoltre si riferisce a volte a persone che si trovano in differenti condizioni personali quali malattie gravissime e invalidanti, incidenti, ecc. ma ancora in età “giovanile”. Si tratta di condizioni con le quali, per gli operatori, è più facile identificarsi.
Ovviamente senza tralasciare che anche la morte naturale che sopravviene in maniera serena rappresenta comunque un evento non trascurabile per il personale, per esempio di una casa protetta, che si è occupato a volte per anni di quella persona instaurando con la stessa legami, relazioni, affetti.
Esiste dunque il tema della morte e del conseguente lutto. Come gestire il dolore da essi provocato e quale atteggiamento utilizzare per difendersi da legami troppo intensi che rischiano di farci star male?
Ma, allo stesso tempo, come costruire relazioni e legami significativi ma professionalmente corretti con le persone di cui il personale si occupa giornalmente, a volte con più interventi, per parecchi mesi o anni?
Crediamo sia interesse di ogni servizio e struttura, di ogni responsabile delle attività di cura e assistenza porsi questi problemi. Affrontarli significa infatti sostenere il proprio personale, offrire servizi e attività qualificate, migliorare la vita degli ospiti e la soddisfazione dei loro familiari.
Il nostro studio è in grado di offrire progetti formativi alla struttura nel suo insieme o a gruppi di operatori attraverso la definizione di un percorso formativo specifico e individualizzato a seconda del tipo di ospiti, del tipo di personale e dei bisogni evidenziati.
Alcuni temi che si possono affrontare:
La morte:
- la morte e la vita
- la paura della morte
- la morte del corpo/ la vita dell'”anima” e/o dello spirito
L’uomo di fronte alla morte
- Cultura e storia
- Esperienza personale
- Ciclo vitale proprio e della propria famiglia
- La scienza e la conoscenza di fronte all’inelluttabile
- Attaccamento e perdita
Il lutto
- Che cos’è
- A che cosa serve
- Come si elabora il lutto
La vecchiaia oggi
- Siamo diventati immortali?
- Il culto della giovinezza e della salute
- La malattia e la crisi dell’onnipotenza
- La sofferenza fisica e psichica
Gli operatori
- Chi sono gli operatori che affrontano queste tematiche
- Perché hanno scelto mestieri di cura
- Cosa vuol dire curare
- Le tecniche e l’umanità
- La relazione
- Il curante di fronte a: malattia, vecchiaia, sofferenza, persona
Il ruolo dell’operatore
- Curare e prendersi cura
- L’empatia
- La vicinanza e il distacco
La famiglia del paziente
- Aspettative, paure, desideri (dei familiari)
- Cosa dire
- Cosa fare
- Non lavorare da soli. L’importanza del lavoro di gruppo.