Corriere della Sera, 23 Novembre 2013

L’effetto combinato di tabacco e alcolici sull’invecchiamento del cervello è maggiore della somma dei loro singoli effetti

Il fumo, si sa, nuoce gravemente alla salute: favorisce per esempio l’insorgenza dei tumori a polmone, gola, bocca e collo dell’utero e ha effetti nocivi sul sistema cardiocircolatorio. Così come è risaputo che il consumo eccessivo di alcolici sia uno dei maggiori fattori di rischio per la salute e la sicurezza individuale e collettiva. Nell’Unione europea, per esempio, l’alcol è ritenuto responsabile di 120mila morti premature all’anno. E l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che solo in Italia i costi annuali relativi all’impatto sociale e sanitario dell’alcol ammontino a 50 miliardi. Se poi i due vizi si accompagnano gli effetti sono ancora peggiori. Uno studio pubblicato sulla rivista British Journal of Psychiatry evidenzia infatti che il fumo combinato all’alcol accelera l’invecchiamento del cervello.

LO STUDIO – Ricercatori del dipartimento di Epidemiologia e salute pubblica dell’University College di Londra hanno scoperto che i fumatori che alzano frequentemente il gomito hanno un declino cognitivo più rapido rispetto ai bevitori moderati e non fumatori. Il team ha misurato i danni alle funzioni cognitive (capacità mnemoniche, verbali e di ragionamento), causati dalla dipendenza da sigarette e dall’abuso di alcolici, coinvolgendo 6.473 adulti (4.635 uomini e 1.838 donne) di età compresa tra i 45 e i 69 anni. Intervistati sul consumo abituale di sigarette e alcol, i partecipanti si sono sottoposti a test di valutazione delle loro funzioni cognitive, più volte nel corso di 10 anni. È così emerso che molti bevitori pesanti sono anche fumatori e che l’effetto combinato di tabacco e alcol sulla cognizione è maggiore della somma dei loro singoli effetti. «La nostra ricerca dimostra che il declino cognitivo è del 36% più veloce nelle persone che hanno riferito sia di fumare sigarette che di bere alcol oltre i limiti raccomandati: 14 unità a settimana per le donne, 21 unità a settimana per gli uomini. E quando abbiamo esaminato le persone che erano fumatori e bevitori forti, abbiamo scoperto che dopo 10 anni, il loro cervello era invecchiato come se ne fossero passati 12» spiega Gareth Hagger-Johnson.

UN CONSIGLIO – «Dal punto di vista della salute pubblica – aggiunge – il crescente onere associato all’invecchiamento cognitivo potrebbe essere quindi ridotto adottando stili di vita più salutari». Il consiglio, dunque, è molto chiaro: «Le persone non dovrebbero bere molto alcol nella falsa convinzione che sia un fattore protettivo contro il declino cognitivo, anzi dovrebbero evitare di bere alcolici pesanti, e i fumatori dovrebbero abbandonare le sigarette, o almeno ridurne il numero. Inoltre non bisognerebbe combinare questi due comportamenti non salutari, soprattutto a partire dalla mezza età, per evitare che il declino cognitivo anticipi la vecchiaia». Messaggio condiviso anche da Alecia Dager, ricercatrice del dipartimento di psichiatria della Yale University: «Gli effetti combinati di queste “droghe” sono particolarmente dannosi e diventano ancora più evidenti in età avanzata». «In generale – aggiunge – con l’avanzare dell’età tutti hanno un declino cognitivo. Tuttavia, sembra che anni di uso combinato di alcol e sigarette aggravino questo processo, contribuendo a una riduzione ancora maggiore delle capacità di pensiero negli anni successivi». «Ipotizziamo – spiega in proposito Timothy Durazzo, professore al Dipartimento di Radiologia e Imaging Biomedico dell’Università della California di San Francisco e autore di un articolo pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical Experimental Research – che l’esposizione per lungo tempo al fumo di sigaretta e l’eccessivo consumo di alcol interagiscano con il fisiologico processo di invecchiamento, causando un maggiore declino neuro-cognitivo, perché espongono il cervello a un’enorme quantità di radicali liberi che procurano un danno ossidativo nei tessuti cerebrali, danneggiando direttamente i neuroni e le altre cellule del cervello».

DOPAMINA, FUMO E ALCOL – Uno studio pubblicato sulla rivista Neuron fornisce una possibile spiegazione della correlata assunzione cronica di alcol con il consumo cronico di sigarette. Secondo il team di ricercatori del Dipartimento di neuroscienze del Baylor College of Medicine di Houston, l’esposizione alla nicotina influenza i sistemi neurali della ricompensa connessi al consumo di alcolici. In pratica, sia nicotina che alcol favoriscono il rilascio da parte dell’organismo di dopamina, un neurotrasmettitore che provoca una sensazione di piacere e appagamento, ma la nicotina, attraverso l’attivazione degli ormoni dello stress, riduce i segnali dopaminergici indotti dall’alcol, innescando quindi il desiderio di ulteriori dosi di alcolici per stimolare un ulteriore rilascio di dopamina e accrescere, quindi, il piacere. Per lo meno questo è l’effetto che i ricercatori hanno osservato in laboratorio conducendo esperimenti con i ratti.