Aiutare il bambino ad imparare

Le attività di riabilitazione e di supporto all’apprendimento sviluppate nel nostro centro sono mirate ad aiutare i bambini che presentano difficoltà di apprendimento di varia natura.
E’ importante sottolineare infatti che le difficoltà di apprendimento non hanno mai una sola origine e causa ma trovano la loro spiegazione in un insieme di problemi, difficoltà, carenze sia individuali e specifiche del soggetto che legate al suo ambiente di vita e/o scolastico.
Per fare un buon progetto riabilitativo dell’apprendimento è dunque necessario fare una corretta diagnosi della situazione individuale e specifica di quel bambino. Fatto ciò è necessario mettere in atto un insieme di azioni che vanno dal supporto specialistico al soggetto in difficoltà, all’aiuto ai genitori per guidarli in un percorso di sostegno al figlio, alla consulenza agli insegnanti, all’eventuale inserimento del bambino in attività socializzanti, sportive e ludiche.

Il metodo utilizzato

Il metodo riabilitativo utilizzato presso il nostro studio si basa su un approccio multidisciplinare al tema dell’apprendimento. Tiene conto degli studi su questo argomento a partire da quelli classici di Bruner e Piaget ma tiene conto anche dei contributi di metodi più recenti come quello che viene utilizzato dallo psicologo israeliano Reuven Feuerstein e da tutti gli studi sulla mente e sull’attività di meta cognizione (capacità della mente di riflettere e di pensare a ciò che fa) pubblicati negli ultimi 30 anni .
Questo metodo multidisciplinare ha alcuni concetti fondamentali che lo sostengono. Il principale di questi concetti, sopra appena accennato, è che l’apprendimento è una attività meta cognitiva. Cosa significa ciò? Con attività meta cognitiva si intende la capacità del pensiero di pensare se stesso, cioè detto in altri termini, si intende la capacità della persona che fa delle cose di pensare a ciò che ha fatto riflettendo sulle azioni compiute.
Altri concetti importanti sono:

IL LINGUAGGIO ORGANIZZA E SIMBOLIZZA IL PENSIERO

Come già detto le esperienze e le azioni sono più facilmente memorizzate e comprese (cioè catalogate in appositi schemi cognitivi) se sono verbalizzate. La parola accompagna dunque sempre la riabilitazione cognitiva e ne diventa la sua guida principale. Il bambino, aiutato dall’adulto, fa delle esperienze a cui poi da una rappresentazione verbale che le descrive e che permette una più facile catalogazione in strutture cognitive.

IL CERVELLO È UNA REALTÀ MODIFICABILE

Questa affermazione è stata rivoluzionaria quando sostenuta da alcuni autori circa 60 anni fa ma ormai è accettata e condivisa dai maggiori studiosi del cervello e della mente. Gli ultimi studi sullo sviluppo della mente sostengono infatti che la struttura neurologica data dal proprio corredo genetico si sviluppa o non si sviluppa, si modifica o non si modifica, si arricchisce o si riduce in base alle esperienze di vita, di apprendimento, di relazione, di emotività e affettività.
Questo concetto ci da molta speranza e fiducia nelle possibilità di cambiamento e di sviluppo di ogni individuo.

L’INTELLIGENZA È MODIFICABILE

L’intelligenza, attività alla base dell’apprendimento, può svilupparsi sia in termini quantitativi che qualitativi. Ciò significa che si può aumentare il numero e la natura delle conoscenze memorizzate ma anche e soprattutto che si può aiutare il bambino ad imparare ad imparare. A modificare cioè il proprio modello di funzionamento della mente e ad aggiungere dunque nuove procedure a quelle già possedute per arricchire le strade attraverso le quali imparare. Possiamo dire che si recuperano qui i concetti di assimilazione e accomodamento che sono alla base della teoria dell’apprendimento di J.Piaget. Si intende per assimilazione la capacità della mente di acquisire ulteriori informazioni e apprendimenti andandoli a collocare nelle strutture cognitive già possedute e per accomodamento la capacità invece di modificare quelle stesse strutture cognitive per adattarle a nuove acquisizioni.
Aggiungiamo che gli studi più recenti sul funzionamento cerebrale dicono che se non si possono aumentare i neuroni (che sono le cellule del cervello) si possono però aumentare le connessioni tra i neuroni stessi e dunque si può arricchire la potenzialità del cervello attraverso una precisa e mirata attività riabilitativa e cognitiva.

LA REALTÀ NON È OGGETTIVA MA ELABORATA IN MANIERA ORIGINALE DA CIASCUNO

Se la mente è modificabile e se ogni persona ha le sue strutture mentali che ha costruito nel corso della propria vita e attraverso le proprie esperienze personali, emotive, sociali ecc. egli si costruirà il proprio tipo di conoscenza della realtà che deriva dai suoi modelli cognitivi. Questa plasticità del reale è molto importante per aiutare a modificare eventuali errori cognitivi, idee preconcette e così via.

LA MOTIVAZIONE E L’AFFETTIVITÀ SONO I MOTORI DELL’APPRENDIMENTO

Queste affermazioni erano già contenute nel pensiero del grande Jean Piaget anche se egli non le sviluppò mai in maniera specifica concentrando i propri interessi essenzialmente sulle procedure di funzionamento del pensiero.
Senza una buona motivazione, che semplicemente significa senza aver interesse, desiderio, serenità, sicurezza, tranquillità, voglia di imparare nessuno impara nulla. E’ necessario lavorare su ciò se vogliamo aiutare i bambini ad avvicinarsi all’apprendimento con animo libero e con tutto il loro potenziale pronto. D’altronde gli studi recenti sull’ansia hanno ben dimostrato che essa blocca molte attività di competenza cognitiva come sanno tutti coloro che, per esempio, nonostante abbiano studiato, si bloccano davanti ad un esame o ad una interrogazione se sono particolarmente in ansia.

IL RUOLO DELL’OPERATORE.

L’operatore che svolge attività di riabilitazione cognitiva possiede una preparazione specifica, conosce i concetti fondanti le teorie dell’apprendimento e conosce i meccanismi dello sviluppo mentale del bambino. E’ in grado di relazionarsi col bambino, di accettarne i tempi e le modalità comunicative ma anche ovviamente di proporre modifiche ai suoi modelli cognitivi dati.
Ha una conoscenza dei processi e delle tappe che sono più facilmente utilizzabili nelle diverse situazioni con cui egli entra in relazione. E’ in grado di sostenere varie e specifiche attività esperenziali, pratiche e simboliche per sostenere il bambino nella memorizzazione di quanto sperimentato e nella comprensione di quanto successo.
Attraverso la riflessione e la verbalizzazione l’operatore ripassa col bambino la “lezione” aiutandolo a pensare a ciò che è accaduto, a collocare tali esperienze nella propria mente utilizzando a volte le analogie con altre esperienze affinchè tale apprendimento sia più facilmente appreso.
Sulla base del tipo di sviluppo di ogni bambino l’operatore modificherà le procedure e le esperienze da proporre, aumenterà la complessità o si fermerà su un numero maggiore di esempi, frenerà o aumenterà la velocità della propria azione educativa.
Queste sono solo alcune delle attività che si possono utilizzare e che sarebbe troppo lungo e dispersivo in questa sede elencare nella loro totalità.

(vedi anche Disturbi specifici dell’apprendimentoDisturbi specifici del linguaggio).